Cesti, panieri, canestri

La tecnica del graticcio è utile in sopravvivenza per tante applicazioni: oltre ai contenitori serve nella costruzione di trappole per pesci, per le pareti di ripari e dei rifugi, per contenimento di un terreno… e così via.

Si devono utilizzare legni flessibili adatti come vimini, salice, ginestre, vitabbie (vitalba), liane, strisce di canne verdi, tifa, giunco. La mia spiegazione è sicuramente più superficiale del manuale citato, perché io questi contenitori li ho costruiti e li costruisco sopratutto perché mi devono essere utili in determinate situazioni e devono essere robusti. Poi, se esteticamente sono validi tanto meglio, altrimenti l’importante è che siano utilizzabili. Il tipo di legno utilizzato deve sempre essere immerso in acqua e lasciato a bagno per qualche ora, perché deve diventare morbido e flessibile, non si deve spezzare quando viene intrecciato e durante l’utilizzo e deve mantenere questa “morbidezza”, rimettendolo a bagno se si va lentamente e il legno si asciuga. Le estremità devono essere tagliate diagonalmente in modo che sia facile infilare il legno per formare il graticcio.

Per costruire un cesto (esempi di figura 1), come nella figura 2, si parte più o meno sempre dalla base con 6 bacchette di spessore più grande di quelle usate per l’intreccio, vengono tagliate a formare un’asola dove, a croce ci si infilano le altre 3.

Poi si comincia ad intrecciare i legni più fini e si costruisce la base che sarà della dimensione che ci serve.
Spiego di seguito come lavoro io:
cerco di prendere le 6 bacchette della base abbastanza lunghe, quando ho intrecciato la base, ripiego verso l’alto la parte in eccesso delle bacchette e continuo ad intrecciare le pareti (la figura 5 aiuta a capire); se la lunghezza della bacchetta risvoltata in alto non bastasse per avere la profondità desiderata, inserisco verticalmente altre bacchette creando un proseguimento di quelle piegate e facendole toccare possibilmente sulla base. Nella figura 5 di andrea Mercanti, queste bacchette vengono inserite invece nella base e poi ripiegate, forse questo metodo crea in effetti intrecci più robusti.
Non c’è molto altro da dire, guardare i disegni a fare pratica. La pratica spesso è molto più utile che leggere fiumi di parole…

Nel survival i libri, gli articoli e i consigli servono solo a prendere un’idea. Quando ci si trova faccia a faccia con le necessità ci si guarda intorno e si valutano i materiali disponibili. Se c’è l’idea un sistema per fare qualcosa lo si trova sempre…

Gli ottimi disegni presi da: Il manuale del trapper di Andrea Mercanti (prima edizione 1976 circa), spiegano in maniera chiara i passi da seguire per costruire cesti, panieri, canestri, gerle e contenitori vari.

immagini di: Il manuale del trapper di Andrea Mercanti
immagini di: Il manuale del trapper di Andrea Mercanti
immagini di: Il manuale del trapper di Andrea Mercanti