Animali: impronte, piste e tracce

Articolo scritto da Paolo Tarantohttp://www.fotografianaturalistica.org

Tracce e segni di presenza degli animali: impronte e piste

Introduzione

Uno dei segni di presenza più comunemente lasciati dagli animali sono le impronte, se il substrato è sufficientemente morbido; i migliori substrati per trovare impronte sono la sabbia, la neve e il fango: la neve fresca è la migliore, perché riesce a memorizzare con più dettaglio le orme e ogni loro particolare così come avviene nel fango liscio e a grana fine mentre la sabbia non consente di leggere molti dettagli delle impronte; la neve inoltre consente più facilmente di trovare altri tipi di segni lasciati dagli animali e di seguire più facilmente le piste.

Immagine a sinistra: Impronte su fango fresco. Come si vede il fango riesce a memorizzare molti più dettagli e rende le impronte molto ben leggibili. Le impronte “a tre dita” sono di fagiano, a fianco si vedono impronte di tasso (a 5 dita con grande cuscinetto centrale). Si può notare anche un’impronta di uccello molto più piccola dietro l’ultima orma di fagiano, presumibilmente un merlo. Immagine di destra: La sabbia lascia meno dettagli rispetto al fango ma a volte la conformazione particolare della pista aiuta molto a riconoscere la specie di appartenenza; nell’immagine si possono vedere le tipiche orme lasciate dai Lagomorfi (in questo caso un Coniglio selvatico) che si muovono “a balzi”.

Anatomia e tipologie di zampe

Avere una buona conoscenza dell’anatomia delle zampe consente di interpretare meglio le impronte. Le zampe dei Mammiferi possono essere di tre tipologie principali: i plantigradi (come l’orso, i mustelidi, il riccio) poggiano con tutto il palmo e le dita (dunque metacarpo, carpo e falangi poggiano tutti a terra), l’evoluzione verso una maggiore efficacia nella corsa ha portato ad un allungamento degli arti ma anche a poggiare a terra solo le dita, portando così ai digitigradi (ad esempio Canidi e Felidi) e successivamente sempre sotto la pressione selettiva verso una maggiore rapidità nella corsa si ridussero il numero di dita che poggiano a terra arrivando agli unguligradi, i cui arti poggiano sul terreno solo con le punte (provviste di zoccoli) di alcune dita ad esempio gli ungulati così detti artiodattili come il cervo poggiano sul terreno con le dita 3 e 4.

Le impronte dei piedi degli animali (a eccezione degli ungulati) sono dotate nella parte inferiore di cuscinetti, uno per ogni dito più una serie di cuscinetti trasversali che in alcune specie formano un unico cuscinetto detto cuscinetto principale o centrale. Le impronte con zoccoli sono facili da riconoscere, inoltre esse si imprimono più facilmente nel terreno anche se duro e le specie di ungulati europei sono poche rispetto ad altre specie di mammiferi; nei piedi degli ungulati sono presenti anche gli speroni, piccole formazioni cornee posizionate dietro le zampe sopra lo zoccolo, essi rappresentano i resti atrofizzati del secondo e del quinto dito; a meno che il terreno non sia particolarmente soffice o siamo in presenza di neve, solitamente gli speroni non rimangono impressi nelle orme. Tutti questi elementi anatomici (zoccoli, speroni, unghie, numero, disposizione e forma delle dita e dei cuscinetti) rappresentano parametri molto utili da considerare quando si studia un’impronta e si cerca di identificarla.

Immagine di sinistra: orma digitigrada (Lupo). Ci sono diversi parametri che aiutano a discriminare l’impronta di un lupo da quella di un grosso cane; nel lupo l’orma è sempre molto grande circa 8-10 cm di lunghezza e 6 cm di larghezza, è spesso più stretta rispetto all’orma di un grosso cane che tende a essere più “tondeggiante” (può arrivare a 7 cm di larghezza); nel lupo i polpastrelli delle due dita mediane sono uniti formando un “ponte carnoso” spesso assente nei cani; il cuscinetto centrale è di forma trapezoidale mentre nel cane ha una forma più variabile; ed infine nel lupo la linea alla base dei due cuscinetti centrali non interseca i cuscinetti delle dita esterne che sono poste in posizione più bassa. Immagine di destra: pista di ungulato. In questo caso la dimensione e forma delle impronte è compatibile con il capriolo. Come si può notare la pista è formata da impronte sovrapposte, questo perché nel passo normale di un animale tranquillo gli arti posteriori toccano il terreno più o meno nello stesso punto degli arti anteriori producendo così delle orme sovrapposte; questo non avviene quando l’animale corre o galoppa.

Gli uccelli hanno una conformazione diversa della zampa e sono anch’essi digitigradi (hanno solo 4 dita); le dita sono allungate e nel piede è presente un palmo o tallone anche se la variabilità nelle zampe degli uccelli è molto vasta, si pensi ad esempio alle zampe palmate degli Anatidi o alle zampe così dette “semi-palmate” delle folaghe, svassi o gallinelle d’acqua. Nella maggior parte dei casi le zampe degli uccelli hanno 3 dita rivolte in avanti e un dito (l’alluce) rivolto indietro e questa conformazione è detta anisodattila: nei picchi, specializzati nell’arrampicarsi verticalmente sui tronchi, la conformazione è invece detta zigodattila perché due dita sono rivolte in avanti e due all’indietro. Sul terreno gli uccelli si muovono in due modi diversi, possono infatti camminare, alternando il piede sinistro e quello destro, oppure saltellando, dunque lasciando due impronte appaiate.

Piste

Un insieme di più impronte forma una pista; in alcuni casi la singola impronta non può essere identificata con certezza, ad esempio è difficile dalla singola impronta distinguere un lupo da un cane di grosse dimensioni se non si riescono a vedere bene alcuni dettagli a causa del substrato non adatto e, in questi casi, la pista può offrire una maggiore quantità di informazioni e può quindi portare ad una identificazione più precisa; nella pista possiamo misurare infatti diversi parametri aggiuntivi come la simmetria, il passo, la larghezza. Dalla pista è inoltre possibile capire il modo in cui un animale si stava muovendo: passo normale, al trotto, di corsa, al galoppo. Quando un animale è tranquillo si muove lentamente, ad esempio mentre pascola; alcuni mammiferi con zampe corte possono anche lasciare sul terreno, se sufficientemente morbido (sabbia, neve, fango fresco), anche il segno del ventre e della coda. All’aumentare della velocità di movimento la falcata si allunga e quindi anche la distanza tra le impronte lasciate a terra, scompaiono i segni di trascinamento o della coda nel caso di animali con zampe corte, gli arti si muovono in modo opposto e alterno (anteriore destro con posteriore sinistro, poi anteriore sinistro con posteriore destro) e con l’aumentare della velocità anche la forza impressa da ciascuna zampa sul terreno è maggiore. Nel galoppo, quando un animale si muove ad alta velocità, a un certo punto tutte e quattro le zampe vengono sollevate da terra e per questo nella pista si troveranno ampi spazi vuoti; quando l’animale tocca terra lascerà un gruppo di quattro impronte simultaneamente, prive di qualsiasi sovrapposizione.

Pista di Lepre comune (Lepus europaeus)
Capriolo al galoppo colto nell’attimo in cui tutte e quattro le zampe sono sollevate da terra.
Tipica pista di andata e ritorno di un Lagomorfo (Lepre) sulla neve
Ognuna di queste “impronte” sulla neve è lunga circa 50 cm, ma no, non è passato un uomo delle nevi! Si tratta di un capriolo che si muoveva “a balzi” a causa della neve troppo alta, lasciando dunque impresso tutto il ventre.

Orme dei Mammiferi

Orma di Cervo

Cane/gatto

I gatti usano gli artigli per la caccia, dovendoli sempre tenere ben affilati e puliti essi vengono tenuti chiusi nelle loro guaine e tirati fuori solo al momento del bisogno; nelle loro impronte dunque gli artigli non sono mai visibili. I canidi invece usano le unghie per aumentare la presa sul terreno e non le hanno retrattili come i gatti dunque le unghie saranno quasi sempre impresse nell’orma di un canide, ma dipende molto dalla morbidezza del terreno. I gatti imprimono tutta la pianta del piede quando camminano dunque il cuscinetto interdigitale verrà quasi sempre impresso mentre i cani camminano quasi in punta di piedi e la parte posteriore del cuscinetto non si imprimerà sul terreno. Infine anche la posizione delle dita è indicativa: nelle impronte di canidi le dita hanno una disposizione tipica con due dita centrali e ravvicinate tra loro mentre le due dita laterali sono piuttosto distanziate mentre nel gatto le impronte delle dita sono equidistanti e hanno dimensioni simili.

Orme di gatto (Felis silvestris) sul fango
Orme di gatto (Felis silvestris) sulla neve

Cane/volpe

Le orme di volpe hanno forma ovale, sono strette, hanno cuscinetto interdigitale è piccolo, ha le dimensioni quasi delle dita; inoltre le dita anteriori sono separate dalle dita esterne, vi si potrebbe tracciare una linea che passa in mezzo senza toccare nessun cuscinetto. L’orma dei cani è più variabile in termini di dimensioni, in funzione della razza; è più tonda, meno ovale; il cuscinetto interdigitale è grosso e più grande dei cuscinetti delle dita e, inoltre, non è possibile tracciare una linea retta tra le dita anteriori e quelle esterne senza passare sopra i cuscinetti.

Confronto tra le orme di Lupo, Cane e Volpe

Cane o lupo?

Lupo e cane possono essere facilmente confusi nelle impronte; in modo particolare alcune razze di cani presentano impronte molto simili a quelle di lupo (Alaskan malamute, pastore tedesco, scozzese, cane lupo cecoslovacco, Siberian husky etc); in letteratura sono indicati diversi suggerimenti  per distinguere le due specie, ma, almeno per quanto riguarda le impronte singole, nessuno consente una determinazione assolutamente certa. E’ sempre consigliabile se possibile cercare la pista e, se possibile seguirla, cercare altri segni come ad esempio una fatta.

·    Il primo parametro che differenzia generalmente l’orma di lupo rispetto a quella del cane è la lunghezza, che nel lupo è maggiore (8-10 cm anziché 7-8) e la larghezza che nel  lupo è inferiore (6 cm contro i circa 7 di un grosso cane.

Nel Lupo i cuscinetti delle dita esterne si trovano sotto una linea immaginaria che li separa dai cuscinetti delle due dita centrali.

·    Nell’impronta del Lupo inoltre i segni delle dita allungate e degli unghielli grandi e appuntiti sono disposti molto parallelamente mentre nel cane sono più divergenti con unghielli più corti, irregolari.

·    Ponte carnoso: spesso nel lupo i polpastrelli delle due dita mediane sono uniti, permettendo di attribuire con maggior sicurezza l’impronta.

·    L’impronta del Lupo è più lunga che larga rispetto a quella del cane;

Nel Lupo il cuscinetto centrale ha forma triangolare lobata o trapezoidale mentre nel cane ha una forma più irregolare.

Nel lupo la linea mediana della pista è molto dritta per lunghi tratti, a differenza dei cani che tendono a camminare è a zig zag, con un passo variabile in base alla razza.

Zampa anteriore di Lupo (Canis lupus); si può notare la posizione delle dita laterali sotto la linea di separazione.

Tasso/Istrice

Tasso e Istrice hanno impronte molto simili, sia per conformazione (sono entrambi plantigradi) che per forma e dimensioni. Le zampe posteriori di tasso e istrice hanno 5 dita visibili sull’impronta, ma la zampa anteriore dell’istrice mostra solo 4 dita perché il pollice è atrofizzato.  Nell’orma di istrice il cuscinetto interdigitale ha 3 lobi quasi uniti e se la traccia è ben impressa si possono osservare anche due cuscinetti prossimali mentre nel tasso solo uno. I segni delle unghie sono visibili in entrambe le specie ma nel tasso rimangono impressi maggiormente.

Differenza nelle impronte tra Tasso (Meles meles) e Istrice (Hystrix cristata)

Tracce e orme di Uccelli

Le piste degli uccelli sono più facili da “leggere” poiché con solo due zampe la struttura è più semplice. Alcune specie come ad esempio i Galliformi, che vivono a terra, ma anche varie specie di Limicoli e uccelli acquatici, hanno una tipica andatura al passo mentre gli uccelli Passeriformi o quelle specie che passano molto tempo appollaiati sulla vegetazione non sono molto adatti a camminare e preferiscono  saltellare; poi ci sono specie che possono usare entrambe le modalità di locomozione come i corvidi e gli storni. Quando un uccello cammina lascia a terra una traccia formata da orme impresse ai lati di un asse mediano immaginario che si trova tra le due file di impronte. Quando un uccello saltella vince le orme delle due zampe saranno affiancate.

Orme di Fagiano (Phasianus colchicus) sul fango (a sinistra) e sulla neve (a destra)
L’involo di un Merlo (Turdus merula) ha lasciato una traccia ben visibile sulla neve dove è possibile vedere sia la pista sia il segno delle ali quando ha spiccato il volo
Orma di passeriforme (probabilmente un Merlo) sul fango
Pista di piccolo passeriforme sulla sabbia, probabilmente una Cappellaccia (Galerida cristata)

Orme di Anfibi

Le zampe di Rettili e Anfibi sono ricoperte da vari tubercoli che svolgono la stessa funzione dei cuscinetti dei Mammiferi ma raramente questi dettagli rimangono impressi nelle impronte. Le impronte di un rospo possono somigliare inizialmente a quelle di un uccello ma gli anfibi tendono a trascinare le dita quando si muovono camminando lasciando così delle striature. I segni più esterni e profondi sono prodotti alle zampe posteriori, più grandi e possenti perché adattate al salto, mentre i segni centrali sono prodotti dalle zampe anteriori. Quando si muovono saltando rane e rospi lasciano in evidenza le depressioni create dalle zampe posteriori che sono molto più grandi rispetto a quelle delle piccole zampe anteriori. Una rana o un rospo lasciano impronte lunghe circa 2-2,8 cm. I tritoni lasciano orme simili a quelle di rane e rospi ma molto pù piccole, circa 0,8-1 cm di lunghezza ma alcune specie lasciano orme ancora più piccole; a differenza però di rane e rospi, i tritoni lasciano il segno della coda, sottoforma di un solco ondulato, quasi da serpente, con al suo fianco le coppie di orme delle zampe.

Pista di rospo sulla sabbia

Tracce di Rettili

La pista tipica di una lucertola (visibile spesso sulla sabbia, ad esempio) è formata da una traccia netta e quasi rettilinea lasciata dalla coda e le orme delle zampe formano una serie ordinata di fossette parallele ai due lati.

I serpenti non hanno zampe e lasciano una traccia “filiforme” che può avere diverse forme in base al modo in cui il serpente si muove. I serpenti hanno infatti tre principali modalità di locomozione:

-Ondulatoria orizzontale: è il tipico modo di muoversi serpenteggiante di molte specie, il corpo si flette formando una serie di curve a S; il serpente sfrutta le squame per aggrapparsi agli elementi del terreno e ottenere così la spinta per procedere. La pista che si forma è ondulata ma presenta un piccolo accumulo di materiale in corrispondenza di ciascun punto dove il serpente ha preso la spinta; questo accumulo si trova in direzione contraria al movimento, rendendo così possibile individuare la direzione in cui procedeva il soggetto.

-A fisarmonica: quando devono arrampicarsi su un pendio sabbioso alcune specie di serpenti si muovono usando il corpo come una molla, flettendolo in una serie di pieghe laterali molto strette e allungandosi in avanti con la testa mentre fa leva sulla parte posteriore ripiegata; poi si raccoglie intorno al centro del suo corpo per portare avanti anche la parte posteriore e ricominciare il processo; ne risulta una pista formata da uno strano schiacciamento del terreno con varie creste lisce e curve di sabbia.

-Rettilinea: questa modalità di locomozione consente di procedere lentamente; il serpente si muove seguendo una linea più o meno dritta, facendo presa sugli elementi fermi del terreno con le scaglie ventrali. La pista prodotta sarà più o meno rettilinea ma in alcuni punti si può vedere qualche piccola ondulazione oppure si può alternare ad altre tecniche di locomozione.

Traccia di serpente sulla sabbia
Traccia di serpente sulla sabbia

Sentieri

La maggioranza dei Mammiferi si sposta nel proprio ambiente seguendo spesso sempre gli stessi percorsi; a forza di camminare sugli stessi punti il terreno e l’erba vengono schiacciati e si creano dei veri e proprio sentieri o corridoi; questi sentieri vengono usati da più specie ad esempio i cinghiali, grossi e pesanti, creano il sentiero iniziale, schiacciando l’erba e il terreno, spezzando rami al loro passaggio, eliminando dunque ostacoli che avrebbero impedito il passaggio di altre specie e, una volta creato il sentiero iniziale, questo verrà utilizzato da tutta una serie di altre specie quali il tasso o l’istrice ma anche caprioli, daini, volpe, lupo, faina etc. Poiché la maggior parte dei Mammiferi hanno abitudini notturne, essi si muovono lungo questi sentieri usando la vista ma soprattutto l’olfatto. I sentieri seguono sempre il tragitto più facile per gli animali e quindi risultano spesso pieni di curve per aggirare ostacoli quali rocce o ceppi. In parte a volta i sentieri degli animali seguono gli tessi sentieri tracciati dall’uomo, incluse strade e mulattiere. Anche i piccoli mammiferi come i roditori (ad esempio le arvicole) creano, nel loro piccolo, dei sentieri, dove l’erba è stata rosicchiata e il terreno è ben schiacciato; solitamente questi sentieri portano dalle tane (piccoli buchi nel terreno di 2-3 cm di diametro) ai punti di alimentazione.

Individuare i sentieri è piuttosto semplice, essi sono spesso molto evidenti proprio perché l’erba e il terreno sono schiacciati in loro corrispondenza.

Sentiero in mezzo a una siepe
Due tipi di sentiero di animali, all’aperto (a sinistra) e all’interno del bosco (a destra)