
L’idea del boma o kraal (recinto) mi è sempre piaciuta. Non tanto come recinto per gli animali, che è l’utilizzo che ne fanno alcune popolazioni africane, quanto come idea di recinto intorno al rifugio che protegga e dia sicurezza. Non so quanto sia utile o efficace come protezione (probabilmente lo è). So solo che tutte le volte che ho costruito un boma intorno al rifugio, mi sono sentito più sicuro e protetto, più a casa e, ho vissuto lo spazio dentro al boma proprio come un cortile, per farci mille cose.
Dopo la costruzione di un rifugio solido e possibilmente comodo, dopo l’individuazione e l’organizzazione dell’approvvigionamento di acqua, dopo il fuoco e dopo qualche tentativo di procurarci il cibo,
cos’altro si può fare per passare la giornata, per non pensare troppo alla condizione in cui ci troviamo, per provare a stare bene nonostante tutto?
Ci vogliono i passatempi e uno di questi è proprio il miglioramento del posto in cui ci troviamo.
Il boma, in questo senso è un ottimo passatempo, il risultato finale ci gratifica in tutti i sensi e ci da una sensazione di benessere che ci fa proprio comodo.

Ecco perchè, se e quando posso, costruisco sempre un boma intorno al rifugio.
Il boma, come nelle foto, può essere costruito con rami spinosi, con materiali legnosi di scarto come frasche, rovi, pruni e altra vegetazione.
può essere però costruito anche in modo più elegante, con pali piantati per terra e tutta una serie di rami o canne intrecciate che formano un muro. La fantasia in questi casi non è mai troppa.