Crolli emotivi

La sopravvivenza, quella vera, non è fatta di video e raccontata da youtuber con la gelatina nei capelli e gli occhiali da sole sopra la testa, non è fatta di recensioni di kit e di attrezzature, o di brevi pernottamenti organizzati in tutta sicurezza nella natura, non è fatta di corsi organizzati di breve durata, frequentati quasi solo per giustificare un meritato allontanamento dalla routine quotidiana. La sopravvivenza, quella vera, è fatta anche di tante cose belle che capitano, ma anche di tante cose brutte e cattive. Voglio raccontare anche questo, per esperienza diretta o per esperienza di persone amiche a me vicine.

In una situazione di emergenza o sopravvivenza, ci sono giornate particolarmente dure…, non si riesce a trovare apparentemente nessuna via di fuga o soluzioni almeno accettabili. La paure sono tante: quella del dolore, quella della sofferenza, la mancanza della famiglia e dei propri cari e, quelle dell’affrontare le privazioni necessarie e indispensabili. Queste paure potrebbero sfociare anche nel panico vero e proprio, accompagnato da sintomi fisici e emotivi, che non fanno più ragionare come si vorrebbe e , in ultimo, potrebbero portare a commettere vere e proprie sciocchezze. Sentire la miseria, la tristezza, il dolore… scatena una tempesta insopportabile. Proviamo a capire perché in una situazione di emergenza o di sopravvivenza avvengono questi crolli emotivi.

  • motivi pratici: spesso è molto difficile, in situazioni di emergenza e di sopravvivenza, trovare fonti di approvvigionamento validi e soddisfacenti sopratutto con riferimento al cibo. Si può vivere anche qualche settimana senza cibo, ma la mancanza di cibo e il consumo delle riserve contenute nel corpo umano porta a stati di debolezza e rallentamenti funzionali e mentali difficilmente gestibili.
  • motivi dovuti a scarsa preparazione e conoscenza: è stata scritta in altri articoli e viene ripetuta qui, una famosa frase del survivalista Mors Kochanski: Più sai meno porti con te. Estendiamo ulteriormente il concetto di questa frase, in modo che ci faccia da guida per capire meglio il senso di questo articolo e sopratutto per capire meglio quali potrebbero essere i nostri limiti mentali, spirituali, emotivi. Non siamo nati dentro una situazione di emergenza o di sopravvivenza. Se tutto questo è accaduto, ci è arrivato addosso all’improvviso. Prima che ci accadesse questo, avevamo “la nostra vita”. Siamo nati e cresciuti in un determinato ambiente, dentro una famiglia e una società. Non tutti abbiamo la stessa esperienza di vita e abbiamo imparato le stesse cose. E’ impossibile pensare che tutte le persone abbiano le stesse conoscenze, le stesse capacità e vedano la vita nello stesso modo. Dovendo affrontare una situazione di emergenza o sopravvivenza, le loro conoscenze e quello che hanno imparato, le faranno reagire in un modo completamente diverso. Abbiamo dei limiti che il nostro ambiente ci ha fissato, descritti prima come mentali, spirituali ed emotivi. Possiamo rimanere entro questi limiti, ma possiamo anche, attraverso la conoscenza (teoria e pratica) superare i nostri limiti. La frase “più sai e mono porti con te” potrebbe allora diventare anche “più sai, meno porti con te e meno paura avrai di quello che la vita ti può riservare”

Stiamo parlando di emergenza e sopravvivenza, dobbiamo estendere le nostre conoscenze verso queste particolari situazioni, ora, nel momento in cui ancora non ci siamo dentro. Questo ci aiuterà a ridurre al minimo i crolli emotivi, se dovesse accadere qualcosa che modifica drasticamente la nostra routine quotidiana.

In che modo si possono superare i limiti e le incertezze meglio che si può? Sicuramente in massima parte attraverso le conoscenze.

  • Le conoscenze sono informazioni che vengono apprese seguendo gli insegnamenti di chi conosce bene una determinata materia o argomento. Vengono trasmesse tramite frequentazione di scuole, corsi e simili. Vengono trasmesse tramite libri e altro materiale didattico. Oppure vengono trasmesse perchè tramandate da chi le ha acquisite in passato e le ha messe in pratica per una vita.
  • Le abilità sono le capacità di applicare le conoscenze apprese, in modo da risolvere al meglio i problemi e portare a termine i vari compiti.
  • Le competenze uniscono conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e metodologiche e permettono di utilizzarle al meglio in base ai vari problemi che si pongono.

Per concludere: leggere, informarsi, studiare, frequentare chi in materia ne sa più di voi (i più esperti, chi vive nelle campagne ed in ambienti a contatto con la natura, gli anziani che hanno fatto dell’arte dell’arrangiamento la loro ragione di vita), osservare e apprendere oltre che con lo studio anche con gli occhi.