campo e igiene: preparazione della latrina
Regole generali:
- non mischiare feci e urina (utilizzando la stessa fossa o buca), l’urina ritarda notevolmente la decomposizione delle feci.
- scompattare (sbriciolare e sminuzzare) le feci, questo favorisce la dispersione degli odori più velocemente e anche l’essiccazione e la fusione con il terreno.
Spesso nei manuali di sopravvivenza o nei siti che trattano lo stesso argomento, che mi è capitato di consultare, si parla poco o quasi niente di questo argomento. Eppure questo aspetto dell’igiene personale è molto importante e la costruzione di una latrina deve essere attentamente eseguita.
E’ vero che in una situazione di emergenza e sopravvivenza si mangia molto poco e a volte per niente. Questo non significa però che si devono trascurare i bisogni fisiologici che hanno come scopo l’espulsione dei rifiuti del metabolismo.
In breve si tratta di fare una piccola buca rettangolare per terra di circa 20/25 cm. larga e circa 30/40 cm. lunga destinata alla latrina e davanti, a circa 5 cm. una seconda buca di 20 cm. larga e 20 cm. lunga destinata all’orinatoio. La profondità è soggettiva, si scava finchè si ha voglia. Se si va oltre i 50 cm. è meglio. Nell’utilizzo ci si accuccia (o accovaccia) sopra appoggiando i piedi a sinistra e adestra della larghezza, oppure si fa una struttura con il legno per sedersi più comodamente. La buca più piccola davanti si usa anche in piedi per urinare, quando serve fare solo questo.
Nei loro manuali, John ‘Lofty’ Wiseman: Sas Survival Handbook e Andrea Mercanti: Manuale del Trapper, danno la giusta importanza a questo aspetto dell’igiene della persona (per tanti aspetti anche Mors Kochanski). Andrea Mercanti nei suoi disegni, esalta la zona con aggiunta di suppellettili varie. Nella realtà le cose non stanno esattamente così come vorebbe Mercanti, ma sicuramente non guasta la ricchezza degli oggetti nel disegno. Probabilmente Wiseman inquadra meglio una situazione di sopravvivenza e consiglia di costruire una latrina con poco distante un orinatoio, questo per i bisogni diurni e notturni più ripetitivi.

Le misure della latrina al contrario sono migliori quelle consigliate da Andrea Mercanti perché più facilmente “utilizzabili” da sopra e senza divaricare troppo le gambe, cosa che farebbe fare una fossa larga. Quando costruisco la “zona latrina” tengo conto dei consigli di entrambi gli autori, utilizzando però metodo e misure indicate all’inizio dell’articolo. I disegni che pubblico, tratti dai rispettivi manuali, rendono bene l’idea. Preferisco posizionare la latrina e l’orinatoio sotto una tettoia, in prossimità del rifugio (scegliere la posizione in funzione del terreno, che non crei problemi ad eventuali sorgenti d’acqua e sottovento), comunque comodamente raggiungibile sopratutto di notte con poca luce stellare o lunare. Se è stato costruito un recinto (boma), meglio comprendere dentro il recinto la zona latrina. Successivamente, quando posso, costruisco sulla fossa della latrina una seduta di legno. La terra ammucchiata durante lo scavo della fossa la lascio accanto alla latrina e, insieme a dell’altra che ci porto e che mischio alla cenere prodotta dal fuoco, la riutilizzo per ricoprire le feci e l’urina.

L’orinatoio costruito come nel disegno sopra riesce a disperdere bene l’urina sotto terra. C’è però bisogno, almeno una volta al giorno di gettare dell’acqua e cenere sul cono per tenerlo pulito. Sia la latrina che l’orinatoio devono essere coperti, è necessario costruire un coperchio di fortuna con rami, foglie, canne, ….

