Quando si prende un pesce, un uccello o altro animale, non preparare la carne degli animali in prossimità del rifugio, gli odori, il sangue, gli intestini e frattaglie, gli scarti e la carne stessa attirano al rifugio gli altri animali, compresi quelli pericolosi. Tutti gli animali andrebbero puliti e sistemati nel luogo in cui vengono presi o comunque in prossimità di trappole, seppellire i resti in modo che non rimanga niente a cielo aperto. Eventuali pelli devono essere preparate per la concia (stese su un telaio, pulite sul retro di tutto il materiale organico che si può decomporre, fatte asciugare e finalmente trattate sul retro con urina, oppure con cortecce giovani di querce, betulle, acacie, che contengono tannino, oppure ancora con una poltiglia di cervello animale e acqua) in modo che si asciugano senza decomporsi e rimangono morbide quanto più possibile. La preparazione delle carni produce molti rifiuti, per questo bisognerebbe lavorare in condizioni di pulizia e in presenza di abbondante acqua, addirittura l’ideale sarebbe sulla riva di un torrente o di un lago o di uno stagno, con pietre a disposizione per avere una superficie di appoggio comoda. Per preparare gli animali si può anche appenderli per gli arti inferiori (legare sotto le articolazioni e divaricare gli arti), far defluire bene il sangue (che volendo può essere recuperato) e togliere gli organi genitali velocemente (in un apposito articolo si vedrà come scuoiare e pulire gli animali). Anche l’affumicatura della carne o del pesce, che dura alcune ore, dovrebbe essere fatta su un affumicatoio costruito distante dal riparo. In definitiva, bisognerebbe mantenere la zona del riparo più pulita possibile e libera da odori di “cucina”. Quando si parla di “distanza dal riparo o dal rifugio” non ci sono regole precise e ognuno deve decidere in base al luogo in cui si trova, ai possibili animali predatori che ci potrebbero essere e alla disponibilità di acqua. Prestare attenzione all’utilizzo dei ruscelli, dei fiumi e dei torrenti in genere, cominciando con il punto di raccolta dell’acqua per bere o bollire più in alto di tutti (nel senso di come scorre l’acqua), poi con il punto dell’acqua per lavarsi e per l’igiene personale, continuando con il punto di pulizia cibo e a finire con l’eventuale punto di scarico feci, urina e altro.
Anche la cottura delle carni dovrebbe essere eseguita distante dal rifugio. Converrebbe costruire una tettoia (per riparazione dalla pioggia o dal sole) in prossimità dell’acqua e non vicina al rifugio. Sotto la tettoia predisporre all’occorrenza un fuoco diurno e un minimo di comodità per mangiare (un tronco o un sasso largo per sedersi).
L’essiccazione al sole della carne deve essere fatta in alto su cespugli e rami difficilmente raggiungibili da altri animali.
La conservazione del cibo in genere, deve essere predisposta in un posto più alto del suolo. Il cibo deve essere conservato dentro un sacco o dentro un contenitore di fortuna costruito sul posto, possibilmente impenetrabile a mosche, mosconi e insetti in genere. Il cibo si può conservare anche sottoterra, in un contenitore da inserire in una buca scavata nel terreno e adeguatamente coperta.
La lavorazione e pulizia di erbe e piante è sicuramente meno problematica e gli scarti possono essere lasciati anche a cielo aperto non vicino al rifugio.
i rifiuti devono essere bruciati, quelli non bruciati se non utilizzati per le esche, devono essere seppelliti vicino alla latrina (così si concentrano gli scarti in un unico posto).
Se si dovesse avere problemi di insetti (zanzare, tafani, pappataci, …) e avere la necessità di tenerli lontano (gli insetti sono un dramma per chi deve stare all’aperto), un po tutt’intorno al riparo si dovrebbe disporre una specie di canale non tanto profondo per farci al suo interno, in sicurezza, un fuoco fumoso (legna verde, erbe, foglie verdi). Ovviamente il fuoco non deve essere fastidioso per la respirazione. Il fumo è utile per allontanare gli insetti.