
David Michael Canterbury (ma anche altri survivalisti) individua 5 categorie o classi di strumenti e di attrezzature che sono difficilmente replicabili in natura. Li consiglia quindi come base per un buon kit di sopravvivenza. Si potrebbe anche non essere d’accordo con questa scelta. Personalmente sono abbastanza d’accordo con questa classificazione e ho constatato che quando avevo con me i 5 oggetti dell’elenco è stato tutto più facile ed ogni cosa da fare che si presentava aveva sempre una soluzione facile. Credo però che basterebbe prendere in considerazione le due o tre categorie principali taglio, contenitori, fuoco (nell’elenco sotto sono ordinate secondo il mio ordine di importanza), o addirittura basterebe avere solo buono strumento da taglio (che non deve essere necessariamente un coltello). Bisogna però ammettere che queste categorie di strumenti e di attrezzature sono molto importanti e il fatto di averle con se, potrebbe facilitare molte operazioni che si devono compiere. Spesso, in situazioni estreme, non c’è tempo per organizzarci e prendere un kit preparato in precedenza. Imparare a replicare queste attrezzature con quello che si trova in natura non è mai tempo perso, anzi è fortemente raccomandato. Si dovrebbe studiare un elenco e poi dire: come posso fare per trovare in un determinato contesto, questo o quell’oggetto? Tutto questo sarà un argomento importante di questo sito.
Infine ripeto che si parla di 5 categorie o classi di oggetti, perchè all’interno di ogni categoria non tutti concordano con lo scegliere lo stesso ogetto o anche un solo oggetto, propendendo per due o tre attrezzi della stessa categoria, perché si ritengono tutti di pari impotanza e utilità.
Le 5 “c” della sopravvivenza sono:
- cutting tools (strumenti da taglio)
- containers (contenitori)
- combustion devices (strumenti per il fuoco)
- covering devices (cover, coperture)
- cordage (cordame)
1 – Strumenti da taglio
Per strumenti da taglio come suggerisce il nome stesso, si intendono tutti gli strumenti in grado di tagliare (sopratutto la legna, ma anche il cibo o altro). I più importanti sono: coltello, sega, ascia, accetta, machete, roncola, manaresso, ecc…). Dovendone scegliere uno solo è difficile privilegiare un tipo piuttosto che un altro. Per esempio mi sono spesso trovato bene, disponendo solo di un utensile, quando ho avuto con me un manaresso (tipo Santa Giustina) o un coltello/machete con tagliente di 26 cm..
2 – Contenitori
I contenitori sono sempre stati utilizzati fin dai tempi antichi e sono importanti perché svolgono molteplici funzioni tra cui
raccogliere, bollire e conservare acqua
trasportare acqua per bere
trasportare oggetti e cose varie diverse dall’acqua
cucinare sul fuoco con più facilità
E’ fondamentale bere ed è importante bere in sicurezza. Se il contenitore è di tipo metallico possiamo bollire l’acqua, unico metodo sicuro al 100% per uccidere microbi e batteri (bollitura per almeno 10 minuti).
I miei contenitori preferiti sono di alluminio, acciaio e smaltati), possibilmente da 1 Litro.
Avere un contenitore da 1 litro è comodo perché le sostanze per disinfettare l’acqua, sono quasi sempre formulate per 1 litro:
iodio
cloro
candeggina
iodopovidone
dicloroisocianurato
ecc…
Le misure si prenderanno in gocce in proporzione ad un litro, oppure esistono compresse già dosate per la stessa quantità di acqua.
3 – Combustione e strumenti per accendere un fuoco
Si dovrebbe essere abbastanza sicuri di avere gli strumenti idonei per accendere un fuoco anche in difficili situazioni climatiche.
Uno strumento essenziale è l’acciarino (ferro cerio, lega piroforica sintetica che produce scintille che possono raggiungere temperature di 3.000°C).
Tuttavia da solo non basta, si deve avere con noi anche un’ esca (legno resinoso di pino, corda naturale, cotone, accendi fuoco chimici, …) che permetterà di innescare una fiamma anche nelle condizioni peggiori. Le esche, gli acciarini e altro per il fuoco, dovrebbero essere sigillati in buste impermeabili.
4 – Coperte, teli impermeabili, sacchi a pelo, …
Qualcosa che possa mantenere il calore del corpo o isolare il corpo dal terreno, in lana o altro materiale sintetico. Coperte termiche di emergenza (mylar), telo per impermeabilizzare il tetto di un riparo, semplici sacchi per l’immondizia.
5 – Cordame, nastro americano, fascette stringenti di cablaggio, …
Realizzare della corda è molto faticoso, anche se in natura si trovano rampicanti e altri materiali idonei allo scopo.
Uno dei cordami sintetici più resistenti che ci sono è il paracord, costituito da una calza esterna molto resistente con all’interno tante cordicelle, solitamente 7 o 9. Si utilizza la calza esterna o si utilizzano le singole cordicelle, oppure si lascia così per avere la massima robustezza. Alternative possono essere le trecce per palamito da circa 2 mm. e corde simili.
Nella categoria cordame si potrebbe far rientrare il nastro adesivo (il migliore è quello conosciuto come “tipo americano”), oppure cavi in filo di ferro o di acciaio, oppure anche le classiche fascette in plastica stringenti, utilizzate per i cablaggi e simili. Ho utilizzato con soddisfazione queste fascette per stringere tra loro i pali di un riparo e varie altre cose. Una confezione da 100 fascette di circa 30×0,4 cm. pesa pochissimo e si trasporta bene.