Roncola (pennato)

Quella delle foto a seguire è la mia roncola, o pennato come la chiamiamo dalle mie parti.

Roncola Rubino degli anni ’60

La roncola o pennato (il pennato, a voler essere precisi, sarebbe quello a forma di roncola, con una cresta o penna tagliente sul dorso) che utilizzo e che non ho mai cambiato è quella delle foto. E’ stata prodotta artigianalmente nelle officine Rubino a Netro, provincia di Biella, in Piemonte. E’ difficile stabilire l’età di questa roncola (che ho ereditato dalla nonna di mia moglie). La Rubino è stata un’azienda che ha avuto la sua massima espansione a partire dagli anni venti del secolo scorso. Alla fine degli anni 60 è entrata in crisi e nel 1973 è stata acquistata da un’altra azienda e ha cambiato totalmente produzione e marchio.

E’ una roncola abbastanza pesante e si capisce subito che è ricavata da un massiccio pezzo di acciaio. Il manico è in legno, rivettato sull’acciaio, perché la costruzione è praticamente full-tang. L’acciaio è abbastanza dolce e confrontato con attrezzi simili ho stimato che potrebbe essere un c45/c50. E’ affilata su un solo lato. Taglia molto bene.

Il manico in legno purtroppo sta cedendo e lo dovrò rifare al più presto, rivettandolo come in origine (ma è difficile fare una cosa del genere), oppure avvitandolo con viti passanti. Sulla parte finale del manico forse c’era un gancio, perché si vede un pezzo di acciaio che sporge, io però l’ho avuta così com’è ora e non so dire che tipo di gancio c’era.

Cosa ci si può fare con una roncola, o ronca, o pennato? Penso di tutto. I boscaioli ne hanno una fissata alla cintura con un gancio in ferro. Spesso ce l’hanno in mano per togliere frasche, rami e piccoli alberelli. Sopratutto nel taglio di piccoli alberelli o rami verdi risulta evidente la sua utilità, perché il taglio è comodo e il ramo non rischia di sbatterci addosso a seguito “dell’effetto molla”. Inutile dire che il taglio deve essere obliquo dall’alto in basso e la roncola non deve mai tagliare in orizzontale rispetto al ramo. Con la mano libera, si dovrebbe sempre piegare un po’ la pianta da tagliare in modo che le fibre in prossimità del taglio sono più tese e quando la lama entra si allargano e permettono al pennato di entrare e tagliare più velocemente (questo vale ovviamente per qualsiasi attrezzo da taglio, coltello compreso). Ci si può sostituire una piccola accetta o un manaresso. La parte superiore della lama, ricurva e simile ad un uncino, serve per agganciare e tirare a se… tutto quello che può essere agganciato. Bellissimo attrezzo, che non manca mai nelle mani di chi in campagna ci vive tutti i giorni e ci deve mangiare. Mi sembra ancora di vedere il mio nonno e i suoi coetanei con il pennato che penzola dalla cintura, che si muovono in mezzo allo “sporco” che la motosega non può pulire.