Chi sono i principianti della sopravvivenza?
sono quelli che si avvicinano per la prima volta a questo mondo, perché magari hanno visto in tv un programma (reality) o perché ne hanno sentito parlare su una rivista o in qualche trasmissione.
Il disfattismo (inteso come mancanza di fiducia o pessimismo) si fa strada in molte persone, cataclismi, guerre e persino apocalisse imminente, contribuiscono non poco a considerare un sistema di vita alternativo che salvi tutti i nostri averi e sopratutto salvi noi. I ricchi che preparano bunker stratosferici dove rifugiarsi in caso… di…, i meno ricchi che con mezzi limitati cercano di trovare uno straccio di soluzione.
Quando sento parlare di tutto questo mi viene da sorridere, ve lo immaginate un miliardario il giorno dopo una catastrofe enorme, chiuso nel suo bunker con la sua ricchezza e i suoi averi? Cosa se ne fa se tutto intorno non c’è più niente che il denaro e la ricchezza possono comprare? Cosa se ne fa di un anno di cibo se poi intorno a lui non c’è più nessuno perché non aveva ne il bunker ne il cibo?
Pensiamo in modo più serio e concreto e prepariamoci in modo realistico, ad affrontare con una qualche speranza, qualunque cosa sia accaduta che ci ha stravolto la vita di tutti i giorni.
Prepararsi per affrontare una situazione di crisi è ragionevole. Il principiante, come quando si inizia qualsiasi altro percorso formativo, deve capire cosa sta facendo, dove vorrebbe arrivare e sopratutto come arrivarci.
All’inizio non ci si deve preoccupare di avere un equipaggiamento e un’attrezzatura di prim’ordine, se non si è capito bene quale attrezzature ed equipaggiamenti preparare e sopratutto perché prepararli.
Si sopravvive se:
1) si può proteggere il nostro corpo alla meglio, riparandolo e curandolo,
2) si può bere,
3) si può mangiare,
4) si mantiene un atteggiamento tranquillo e positivo. Tutto il resto se c’è è meglio, ma non è indispensabile.
Ecco di seguito i punti fondamentali da imparare, nello stesso ordine in cui li ho scritti.
- Curare il corpo per quanto possibile, mantenendosi in salute e in forma, giorno dopo giorno, in modo che se dovesse accadere qualcosa di drammatico non ci si deve immediatamente preoccupare della salute e delle necessità mediche e curative. Abituarsi alle pratiche quotidiane di pulizia e igiene.
- Abituarsi a camminare e a sopportare le fatiche, un buon allenamento ma senza strafare.
- Da evitare: alcol, droghe, tabacco, dipendenze.
- Allestire un primo kit di sopravvivenza con elementi di pronto soccorso, di medicinali essenziali, di ausili sanitari e protesi che quotidianamente si utilizzano per necessità, dai più semplici come occhiali, strumenti acustici, protesi dentarie ai più complicati indispensabili (se si ha necessità di queste protesi).
- Imparare se già non si conoscono, le basi della cucina e della conservazione del cibo.
- abituarsi a mangiare di tutto e intendo proprio… di tutto. Se qualcosa non ci piace o ci da repulsione, nessun problema, praticare due o tre giorni di digiuno e poi riprovare, forse le idee saranno cambiate.
- Abituarsi ai piccoli sacrifici e non farsi tentare dal tutto quanto è pronto e facile da avere.
- sopportare le condizioni climatiche avverse (caldo, freddo, pioggia, neve, gelo) per un certo tempo, senza porre riparo immediatamente anche se si hanno i mezzi per farlo.
- Analizzare gli eventi distruttivi che si sono verificati nelle varie parti del mondo e capire cosa è successo dopo e cosa sarebbe stato utile fare per risolvere al meglio le varie situazioni. Sopratutto sarebbe necessario capire quali conoscenze e abilità sarebbero state fondamentali per caversela.
- Con riferimento a quanto scritto sopra, acquisire le competenze e le abilità minime per risolvere le più semplici emergenze urbane e nella natura senza chiedere aiuto continuamente agli altri.
- dopo aver imparato cosa fare, si può pensare a come farlo e, se si capisce finalmente che un oggetto ci potrebbe tornare utile in certe situazioni, allora si deve pensare all’allestimento di un kit di sopravvivenza che comprenda le cose necessarie per noi, che non sia pesante e difficilmente trasportabile, perchè è meglio che manchino cose anche utili, piuttosto che avere un kit pesante e inutilizzabile perché non si riesce a portare. Il minimalismo è fondamentale e capire che un singolo oggetto potrebbe essere multiuso è altrettanto importante.
Voglio ora scrivere qualcosa in più sui quattro punti indicati sopra da soddisfare per sopravvivere.
- Protezione del corpo, il caldo, il freddo, le intemperie e i pericoli circostanti possono portare velocemente alla morte. Ci si protegge con un riparo o una struttura idonea, con indumenti protettivi, con coperte, sacchi letto e tutto quanto può dare conforto. Il fuoco è un elemento fondamentale in questa fase.
- Si deve bere, ho scritto tante volte che senza acqua si muore velocemente. è fondamentale procurarla subito. Scrivo anche senza pericolo di essere smentito: si deve bere, anche quando non abbiamo nulla per rendere sicura l’acqua. Meglio bere un’acqua che non sappiamo se è sicura, piuttosto che morire di sete. Inoltre: non facciamo gli eroi e non beviamo acqua di mare o urina. Troviamo piuttosto un modo per separare il sale, ricordando che quando l’acqua si trasforma in vapore, il sale ancora non evapora… se si raccoglie in qualche modo il vapore, questo dopo che si è ritrasformato in liquido sarà sicuramente buono da bere.
- Si deve mangiare. Si può stare senza cibo anche per un discreto tempo, perchè il nutrimento lo prendiamo distruggendo le parti del nostro corpo, ma dopo qualche giorno senza cibo, si perde lucidità, non si ragiona bene, si sta male e non si riesce a fare bene le cose. Dopo aver protetto il corpo e procurato l’acqua si deve trovare il cibo velocemente. non ci sono cose più importanti da fare che vengono prima.
- L’atteggiamento mentale positivo è la cosa più importante. Si deve avere coraggio, non agitarsi e fare le cose con calma, ragionando e riducendo al minimo errori e scelte sbagliate. Agitarsi non serve mai a niente. Se una cosa è successa non si può cambiarne il corso, tanto vale affrontarla e trovare la migliore soluzione migliore per risolverla o conviverci.